Giovane donna rivela senza mezzi termini cosa significa essere madre.

Diventare madre è una delle esperienze più intense e gratificanti che ci sia - su questo non ci piove. Accanto a tutte le gioie e ai sentimenti più belli, tuttavia, la maternità porta con sé anche dei lati negativi: essere mamma significa anche tanto lavoro, notti insonni e continua fatica. Anna Ogier-Bloomer è una fotografa americana. La donna ha colto l'occasione della nascita di sua figlia per dedicarsi a un progetto molto particolare, ovvero documentare ogni aspetto della maternità, anche quelli spiacevoli e meno inorgoglienti. E con tanta onestà. 

La donna ammette che sua figlia è tutto per lei - nonostante ciò, ci tiene a mostrare cosa significhi essere madre: ad esempio, dall'addormentarsi esausta in cucina...

... ai graffi dovuti all'allattamento al seno...

... o ancora, all'essere "multitasking" facendo pipì e allattando contemporaneamente - certe cose non possono proprio aspettare dopo tutto...

E non importa dove ci si trovi - quando scatta "l'appetito", un luogo vale l'altro. 

 

E questo significa duro lavoro per tutte le interessate. 

Poiché questi piccoletti hanno bisogno davvero di un sacco di attenzioni. 

 

Poiché ogni piccola pausa presa è una grande gioia, anche le piccole cose assumono tutt'altro significato. 

Per fortuna c'è la nonna al suo posto, quando Anna ha bisogno di prendersi una pausa. 

Vedendo questa coppia madre-figlia, è senz'altro chiaro che insieme formano una squadra vincente. 

 

Mamma e papà sono sempre lì per la loro piccola - che insieme ai genitori sembra proprio divertirsi. 

 

Anna non vorrebbe mai cambiare la sua vita. Perché avere sua figlia è più importante di ogni notte insonne, di ogni arrabbiatura o esaurimento. Alla fine, non c'è nulla di più grande dell'amore che una madre prova per i propri bambini. 

 

Un progetto davvero eccezionale quello di questa giovane fotografa. In fin dei conti, ci mostra i lati meno "edificanti" dell'esser madre, e ci ricorda che essere onesti e ammettere i propri limiti, a volte, non è così male. 

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