Insegnante di yoga, posa con segni del sangue mestruale sui pantaloni.
Stephanie Góngora è un'insegnante di yoga che pubblica con regolarità foto e video sui suoi canali social, ha 256.000 follower su Instagram.
Mentre stava registrando un video in cui eseguiva una sequenza yoga piuttosto complessa, si è accorta di qualcosa che risulterà familiare a tutte le donne. Il suo tampone era pieno e il sangue le era finito sui pantaloni.
Per qualche istante si è chiesta se fermare la registrazione, ma poi ha deciso di fare ben altro: ha fatto una pausa per cambiarsi e poi è tornata davanti alla telecamera e ha continuato la sequenza con ancora indosso i suoi leggings bianchi!
Durante l'esercizio, la macchia di sangue tra le sua gambe era ancora visibile.
"Sono una donna, quindi, sanguino. È doloroso, terribile e bello. Eppure voi non lo sapete. Perché lo nascondo, seppellisco cose sul fondo del cestino dei rifiuti. Respiro e mi contorco per i crampi e tutto questo mentre sono incastrata in questi pantaloni e ho dipinto un sorriso sul viso. Tamponi? Ssshhh. Non diciamo queste parole ad alta voce. Li nascondiamo. Sul retro del portamonete, nell’angolo del cassetto, sul fondo del carrello della spesa (devo scegliere una cassiera donna). Eventi e appuntamenti saltati, certo a volte si tratta della sindrome premestruale, ma spesso è la paura di essere “beccate”... per cosa, non lo so. E io sono fortunata. Ci sono più di 100 milioni di giovani donne nel mondo che saltano scuola o il lavoro dal momento che non hanno accesso ad adeguate forniture per il ciclo o per la paura che gli altri scoprano UNA FUNZIONE NATURALE DEL CORPO… PERCHÉ? Perché per centinaia di anni la cultura vigente ci ha fatto vergognare del nostro sangue. Ci ha fatto sentire sporche. BASTA FARE FINTA. Basta usare stupidi nomignoli perché siamo spaventate di dire “sto sanguinando” o "vagina." Basta sprecare energie qualcosa che dà continuità alla nostra specie. INIZIAMO a parlarne. Educhiamo le nostre figlie. Facciamo capire loro che può essere allo stesso tempo un contrattempo e un dono, ma MAI qualcosa di cui vergognarsi. Educhiamo i nostri figli perché non facciano un passo indietro alla parola tampone.
In modo che quando una loro compagna avrà delle macchie sui suoi pantaloni chiari non verrà presa in giro".
Il suo video è stato già visualizzato più di 350.000 volte e ha ricevuto, come al solito, messaggio a sostegno e commenti di critica.
Per questa donna era importante spiegare come mai avesse preso una decisione del genere. Stephanie ci ha anche tenuto a sottolineare che "sanguinamento libero" non vuol dire non indossare l'assorbente o il tampone, ma scegliere l'onestà.
Per alcuni questo discorso franco, associato con quelle immagini è stato un mettere sotto gli occhi di tutti le funzioni di una parte intima del corpo...
E forse questo è proprio il punto: quando la gente smetterà di sentirsi offesa e si abituerà all'idea che il ciclo non è qualcosa di cui le donne dovrebbero vergognarsi, non ci sarà più bisogno di video del genere...