Sconosciuta insulta “criminale del parcheggio” e sbarca su Facebook.

Succede a volte che parcheggi riservati a portatori di handicap, anziani o persone con speciali requisiti siano occupati da gente assolutamente in salute, che in quel momento è troppo pigra per continuare a cercare posto per la propria auto. Il parcheggio "Harris Teeter" di Concord, Stati Uniti, ha uno spazio riservato ai reduci di guerra e Rebecca Landis Hayes, di recente, ha deciso di occupare un posto mentre si recava velocemente a fare la spesa al supermercato.

Quando la donna è tornata al suo veicolo, ha trovato un biglietto sul tergicristalli:

"Signora, questo è un parcheggio per reduci di guerra. Impari a leggere e abbia un po' di rispetto".

Per Rebecca questa nota è stata una doccia fredda. Si è sentita ferita e insultata. Ha guidato velocemente verso casa, ha fatto una foto al biglietto e lo ha pubblicato su Facebook insieme a queste parole taglienti:

"Alla persona che ha lasciato questo biglietto sul tergicristallo della mia auto oggi al "Coddle Creek Harris Teeter" di Concord:

So bene di aver parcheggiato in uno dei posti riservati ai veterani di guerra oggi, faceva caldo. Ero già salita e scesa dalla mia auto tante volte questo pomeriggio, e sapevo si sarebbe trattato solo di un minuto. Inoltre, il resto del parcheggio era pieno, per cui l'ho fatto. Era la prima volta, e non lo farò più. Mi dispiace...

Mi dispiace che lei non possa vedere i miei otto anni di servizio nella Marina. Mi dispiace che il suo occhio misogino non possa concepire una donna reduce. Mi dispiace dovermi giustificare con gente come lei. Inoltre, mi dispiace non aver potuto avere questa conversazione faccia a faccia, e che lei non abbia avuto l'integrità di identificarsi, gesto che i militari fanno sempre.

Questo mi porta a una domanda: io ho servito il Paese, lei?".

La donna si è sentita meglio dopo aver espresso le sue frustrazioni, ma la storia non è certo finita qui. Otto giorni dopo, chi le aveva scritto quel messaggio le ha inviato una lettera di scuse:

"Alla donna a cui ho lasciato il biglietto.

Mi sono imbattuta per caso nel suo post di Facebook, tramite un amico che lo aveva condiviso. Vorrei scusarmi con lei. Lo so che non ci sono scuse, ma ho visto così tanti giovani prendere quei posti, insieme a quelli riservati ai portatori di handicap e ho perso la pazienza. E questo biglietto è il risultato di un momento di rabbia. So che è stato un errore, e sono contenta di aver visto il suo post ieri. Mi sono subito sentita male per aver pensato di sapere come stavano le cose. Chiaramente, non era questo il caso. Non si meritava le mie parole, e spero che possa accettare le mie scuse. Apprezzo il servizio che lei ha reso al Paese. È stato un errore di giudizio, mi dispiace. Grazie per quello che ha fatto. Dio la benedica".

Si è trattato di una coraggiosa ammissione di colpa, un errore verificatosi perché questa persona pensava di essere nel giusto. Immagino che da quel giorno, questa donna ci penserà due volte, prima di trarre le sue conclusioni.

Il fatto che questa sconosciuta abbia visto il messaggio che Rebecca ha scritto su Facebook è una coincidenza, e ci ricorda quale sia il potere dei canali social. E se non fosse stato per la decisione di Rebecca di rendere il fatto pubblico, questa persona non avrebbe mai imparato una lezione importante. Inoltre, è stato anche un modo per le due donne di chiarirsi. Rebecca ha perdonato l'autrice della nota, ma non si è certo pentita di aver preso la parola: ci sono molte donne-soldato, che meritano lo stesso rispetto degli uomini che fanno lo stesso mestiere.

Fonte:

RoseyNews

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