43 anni fa la serba Marina Abramović ha prodotto un’opera inquietante.

L'artista e performer serba Marina Abramović si è esibita in un'opera molto coraggiosa. Si è messa a disposizione del pubblico per sei ore. Il titolo "Rhythm 0", gli elementi in campo pochi ed essenziali, il risultato molto controverso. 

Youtube/Marina Abramovic Institute

In uno studio napoletano chiamato Morra, l'artista è rimasta immobile in una stanza nella quale, su un tavolo, erano posizionati 72 oggetti. Un cartello riportava le "istruzioni":

"Ci sono 72 oggetti sul tavolo che potete utilizzare per cambiare il mio corpo come volete". 

Performance.

Io sono un oggetto.

Nel corso dell'evento, mi assumo ogni responsabilità.

Durata: 6 ore (8 di sera - 2 del mattino)".

Youtube/Marina Abramovic Institute

Gli oggetti che si possono utilizzare sono divisi in due categorie: "oggetti di piacere" e "oggetti di distruzione". Quelli appartenenti al primo gruppo raccolgono piume e fiori, uva, profumi, vino e un pezzo di pane (tra le altre cose); nel secondo invece oggetti pericolosi come coltelli, forbici, un'asta metallica, lamette e una pistola con una cartuccia.

Youtube/Marina Abramovic Institute

Durante la prima ora succede ben poco, all'artista di avvicinano solo i fotografi. A poco a poco anche il pubblico si "scioglie" e la donna riceve baci, le vengono sollevate le braccia. Ma questo è solo l'inizio di quella che sarà una notte raccapricciante.

Youtube/Marina Abramovic Institute

Presto il corpo viene approcciato con gli oggetti appartenenti al secondo gruppo, le viene messo un coltello tra le gambe, alcuni uomini iniziano a toccarle le parti intime. Dalla terza ora, vengono utilizzati solo gli utensili di "distruzione".

Youtube/Marina Abramovic Institute

Le sue vesti vengono tagliate con le lame di un rasoio, un uomo le graffia il collo e ne beve il sangue. Ma il calvario è appena iniziato... 

Youtube/Marina Abramovic Institute

"A partire dalla terza ora i suoi vestiti sono stati tagliati con lame di rasoio. Dalla quarta ora, sono state usate per esplorare il suo corpo. Delle violenze sessuali minori sono state perpetrate. E lei era annullata dall'opera, tutto poteva succedere", ha poi spiegato il critico d'arte americano Thomas McEvilley, che era presente.

Marina Abramović ricorda così le ultime due ore: "Mi sono sentita violentata, mi hanno tagliato i vestiti, mi hanno premuto spine di rose sull'addome. Ho persino avuto la pistola puntata alla testa".

Youtube/Marina Abramovic Institute

La cosa più sorprendete succede a fine performance, quando l'artista torna ad essere una persona e i presenti non riescono più a guardarla negli occhi. Tutti fuggono via, non vogliono confrontarsi con lei.

Youtube/Marina Abramovic Institute

C'è da dire che su tutta l'opera ci sono anche dichiarazioni contrastanti: si dice che si fossero creati due gruppi, uno di "aggressori" e un altro " a protezione" dell'artista. Quando le era stata puntata l'arma contro, pare che fosse addirittura scoppiata una rissa.

Youtube/Marina Abramovic Institute

Nel video che riportiamo di seguito (in lingua inglese) la stessa Abramović parla del suo scioccante esperimento il giorno stesso in cui era stato condotto:

"Questo lavoro fa emergere una realtà sconvolgente: mostra quanto sia facile per qualcuno fare del male all'altro se le circostanze sono favorevoli. Si vede come venga totalmente disumanizzato qualcuno chi reagisce. Persone 'normali' possono diventare violente se viene dato loro il modo". Queste le parole con cui l'artista ha commentato i fatti. E come darle torto...

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