Commovente: producono abitini in maglia per bimbi prematuri.

Laura Nani è appassionata di maglieria e di lavori con i ferri. Un giorno si ritrova a confezionare delle scarpine troppo piccole per il figlio appena nato di una coppia di amici…

Da questo piccolo e innocente sbaglio, sorge un’idea, quasi un’illuminazione: perché non fondare un’associazione per aiutare le famiglie in difficoltà e confezionare vestiti e scarpine per i bambini nati prematuri? Detto fatto. Nasce Cuore di maglia. Laura comincia prima a chiedere ad un gruppo di amiche appassionate come lei di lavori di maglieria, e poi inizia un vero e proprio reclutamento di donne che, negli anni, la porterà a contare sull’aiuto di circa 1000 collaboratrici in tutta Italia, dalle giovanissime fino alle ottantenni… 

Non è un lavoro semplice. I bambini prematuri sono molto delicati e fragili cosicché i materiali utilizzati per confezionare gli indumenti non possono essere di recupero, non devono avere tracce di acrilico e devono necessariamente essere privi di cuciture per non incorrere in allergie e in abrasioni. Molte delle donne che lavorano a fianco di Laura, non a caso, sono mamme di bambini prematuri, mamme che hanno avuto la fortuna di veder crescere i loro figli o donne che, al contrario, li hanno persi… Donne accomunate comunque dalla forza e da una grande bontà di animo. Capaci di realizzare piccoli, dolcissimi, capolavori...

L’associazione Cuore di maglia, nata dall’intuizione di una donna e dalla collaborazione di un gruppo di amiche, in pochi anni ha raggiunto risultati straordinari. È presente infatti in oltre 55 Ospedali italiani, lavora a stretto contatto con numerose strutture attive nel sociale, tra cui anche Emergency e i centri di accoglienza di Lampedusa, e ha collaborato fattivamente nel fornire sostegno e aiuto in situazioni di emergenza, come durante il terremoto in Abruzzo e gli alluvioni in Liguria. Centinaia di copertine, corredi, cappellini e scarpette vengono mensilmente confezionati e spediti alle Terapie Intensive Neonatali da questa rete di donne straordinaria, grazie anche al coordinamento con i medici e gli infermieri che operano a livello locale.

Scarpe minuscole, "grandi quanto mezzo pavesino", come dice Laura, create per bimbi che alle volte nascono senza riuscire a superare i 500 grammi e, nel peggiore dei casi, a sopravvivere. Riscalda il cuore, dunque, sapere che questo gruppo di donne, sparse in tutta Italia, è stato capace di dare vita a  un progetto così bello, in grado di infondere speranze ai neo genitori e di accogliere questi piccoli bimbi nel mondo con il calore di una maglia confezionata con così tanto affetto. 

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