Una madre scrive una lettera a una ragazza insicura vista in spiaggia.

In una spiaggia molto affollata, una donna sulla trentina siede, con i suoi 2 bambini, vicino a un gruppo di adolescenti. Hanno tutti sui 16 anni, chiacchierano e si godono la giornata. Ma la donna non può smettere di pensare a una cosa:

CARA RAGAZZA CON IL COSTUME VERDE:

Sono la donna che ti sta seduta accanto. Quella che è arrivata con un bimbo e una bimba.

Prima di tutto, voglio dirti che mi diverte molto essere vicino a te e ai tuoi amici, in questo momento in cui condividiamo lo stesso spazio e le nostre risate si incontrano. Mi piacciono le vostre chiacchiere "trascendentali" e il fatto che la vostra musica ad alto volume invada l'aria circostante.

Sai cosa? Sono stupita perché non so quando è successo nella mia vita, ma mi sono ritrovata qui e non più lì: da essere la ragazza ad essere "la donna vicino a te". Da essere quella che arrivava in spiaggia con gli amici a quella che invece arriva con i figli.

Ma non ti scrivo per dirti questo. Ti scrivo perché voglio dirti che ho notato qualcosa e non posso fare a meno di parlartene.

Ho notato che sei stata l'ultima a levarsi i vestiti. 

Ho notato che ti sei nascosta, con discrezione, dietro ai tuoi amici per toglierti la maglietta mentre nessuno guardava. Ti ho vista. E mentre ti guardavo mi sono rivista in te.

Ti ho visto seduta sul telo, in una posizione che riuscisse a nascondere la tua pancia con le braccia.

Ho notato che abbassavi la testa, in modo che i capelli coprissero le orecchie, ed evitare di spostare le braccia dalla tua pancia.

Ti ho visto andare verso il mare e deglutire nervosamente mentre eri esposta allo sguardo dei tuoi amici. Ancora una volta hai usato le tue braccia per coprire le smagliature e la cellulite. 

Ti ho visto preoccupata perché non potevi coprire il tuo corpo per intero, mentre ti allontanavi lentamente dal gruppo dei tuoi amici.

E non so se tutto questo tuo disagio fosse dovuto al fatto che una delle tue amiche lasciasse cadere i capelli morbidi su delle spalle alle quali mancavano solo le ali di Victoria Secret. Nel frattempo, tu avevi gli occhi rivolti verso il basso, cercando un posto per nasconderti, anche da te stessa.

E vorrei dirti così tante cose, cara ragazza dal costume verde, forse perché, prima di essere la donna con i bambini, sono stata lì, su quell'asciugamano. 

Vorrei poterti dire che sono stata sul tuo telo e su quello della tua amica. Sono stata te e sono stata lei. E adesso non sono nessuna di voi due, o forse sono ancora entrambe. E se potessi tornare indietro, sceglierei di divertirmi, anziché preoccuparmi, e sceglierei di non vantarmi.

Vorrei dirti che ho visto il tuo libro in borsa, e che il tuo stomaco da 16enne perderà la sua morbidezza ben prima che tu perda la tua testa. 

Vorrei dirti che hai un bellissimo sorriso e che è un peccato che tu sia così impegnata a nasconderti, da non aver neanche tempo di sorridere più spesso.

Vorrei dirti che il corpo di cui ti vergogni così tanto è molto bello, perché è giovane. Accidenti! È bello perché è vivo. Perché è il mezzo con cui porti in giro quello che sei e sarà con te in tutto quello che farai. 

Mi piacerebbe dirti che vorrei guardassi a te stessa con gli occhi di una trentenne, perché solo così potresti capire quanto sei amabile, anche da te stessa.

Vorrei poterti dire che alla persona che un giorno ti amerà non piacerebbe la te di oggi che si disprezza, ma amerà il tuo corpo, ogni curva, fossetta, neo e ruga. Questa persona amerà la mappa, unica e meravigliosa, che il tuo corpo descriverà. E chi non lo farà, semplicemente non merita il tuo amore.  

Vorrei poterti dire - credimi, credimi, credimi - che sei perfetta come sei, con le tue sublimi imperfezioni. 

Ma cosa ti posso dire, dal momento che sono solo la donna che ti siede vicino? 

Sai cosa ti dico? Sono venuta con mia figlia, quella che indossa quel costume rosa, che sta giocando vicino alla riva coprendosi di sabbia. Oggi la sua unica preoccupazione era che l'acqua fosse troppo fredda.

A te, cara ragazza in costume verde, non posso dire nulla.

Ma dirò tutto, TUTTO, a lei.

E dirò tutto, TUTTO, anche a mio figlio.

Perché è così che meritiamo tutti di essere amati.

E questo è il modo in cui dovremmo amare.

Nessuna sorpresa se questo post è stato condiviso e ha ricevuto "like" ben più di 150.000 volte su Facebook. Un messaggio molto bello per le giovani generazioni. Con il tempo, ci si rende conto di tutte quelle volte che avremmo potuto ridere e concederci di essere felici. Alla fine, sono questi i momenti che contano, vero?

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