Padre difende il figlio “cerebralmente morto” con un’arma.

Se qualcuno che amiamo fosse in pericolo di vita, quanto osereste per salvarlo? Qualunque cosa pensiate del gesto estremo di questo padre, è difficile sapere come ci saremmo comportati noi in una situazione simile.

Nel gennaio del 2015, George Pickering III era entrato in coma al Tomball Regional Medical Center di Houston (Stati Uniti), in seguito a un ictus. Il 27enne texano aveva già avuto numerosi ictus in passato ma in quell'occasione i medici lo avevano dichiarato cerebralmente morto.

Youtube/TomoNews US

La diagnosi, come c'è da aspettarsi, aveva colpito la famiglia, soprattutto il padre, George Pickering II. L'uomo era così fuori di sé che il personale dell'ospedale era preoccupato per la sua salute mentale e aveva deciso di trasferire il potere decisionale sulla vita di George Junior alla madre.

Quando ormai non c'era più niente da fare, i medici hanno chiesto il consenso di staccare le macchine che tenevano in vita gli organi del giovane uomo. La donna, sul primo momento riluttante, si era decisa alla fine ad autorizzare la procedura.

Ma il padre non riusciva ad accettare che la vita del figlio fosse giunta al termine. Sentiva che non era così. Quando ha saputo che l'ex moglie aveva autorizzato il personale, ha preso un'arma e ha minacciato medici e infermieri. Era la sua ultima speranza per fermarli. L'altro suo figlio gli aveva strappato l'arma dalle mani, ma l'uomo aveva una seconda pistola e si rifiutava di lasciare la stanza del paziente. Per tre ore è rimasto vicino al letto del figlio, mentre la polizia provava a convincerlo a deporre l'arma.

Youtube/TomoNews US

Durante tutto il tempo ha tenuto la mano del figlio, stretta, pregandolo di dare un segno di vita che convincesse i medici. E, all'improvviso, qualcosa di totalmente inatteso è accaduto: davanti a tutti il ragazzo, anche se debolmente, ma in maniera molto chiara, ha stretto la mano del padre per ben tre volte. I medici non riuscivano a credere a quanto avevano appena visto, confermando quindi che aveva delle reazioni che pazienti cerebralmente morti non hanno. Profondamente sollevato il padre si è a quel punto consegnato alla polizia.

Youtube/TomoNews US

George Junior si è poi svegliato dal come e adesso sta bene. Il padre ha passato undici mesi in prigione per aggressione a mano armata. Non il modo migliore per salvare la vita del proprio figlio, ma sicuramente efficace. Inutile dire della gratitudine del figlio al racconto di quello che il padre aveva fatto per lui.

Youtube/TomoNews US

L'intera storia è stata ricostruita in questo video (in lingua inglese):


Per fortuna il gesto disperato di quest'uomo non ha fatto vittime e il figlio ha trovato il modo per comunicare al padre e ai medici che era ancora vivo. 

Commenti

Scelti per voi