Due fotografi realizzano scatti dei corpi di soldati mutilati.

Per chi non combatte in prima linea, una guerra finisce quando l'ultimo proiettile viene esploso, ma per i soldati le cose non stanno esattamente così: si portano dietro il trauma degli eventi e, i più sfortunati, anche i segni sul corpo degli scontri. La loro vita e quella delle famiglie spesso cambia inesorabilmente. Per rappresentare questa realtà molto dura, i due fotografi David Jay e James Nachtwey hanno ritratto i reduci delle guerre in Afghanistan e Iraq. Un lavoro che non può lasciare indifferenti.

Si tratta di immagini molto forti. E che ci ricordano delle atrocità della guerra e degli strascichi che lascia e non solo su chi ha combattuto, ma anche sulle popolazioni che inermi hanno dovuto vivere e sopravvivere in condizioni estreme.

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