Bambina prematura sopravvive nonostante pesi solo 400 gr.

I medici non si sarebbero mai aspettati che la piccola E'Layah Faith Pergues sarebbe sopravvissuta a un parto così complicato. Le difficoltà per la madre della bambina, Megan, iniziano già durante i primi mesi di gravidanza, quando la donna ha ben tre attacchi epilettici: è costretta quindi a rimanere per un mese in ospedale per essere costantemente monitorata. Non appena i medici si rendono conto che il feto nella pancia della donna non si muove più, richiedono un taglio cesareo d'urgenza. La donna, piena di paura e rabbia, inizia a urlare, mentre viene portata in sala operatoria: "Il diavolo è un bugiardo, non avrà mai mia figlia".

Per fortuna, l'intervento si chiude con successo e la piccola E'Layah arriva in questo mondo ben 3,5 mesi prima della data prevista. Pesa appena 400 grammi ed è la bambina più piccola che si sia mai vista nell'ospedale Carolinas di Charlotte, negli Stati Uniti. I medici restano tuttavia scettici, per questo motivo Megan decide di dare alla figlia come secondo nome Faith (speranza). Con il tempo la piccolina dimostra che mai nome fu più azzeccato.

Dal momento che è molto minuta, sia i genitori che i medici trascorrono i primi mesi in tensione. Come può anche solo nutrirsi? Per facilitarne la crescita, i medici le somministrano una combinazione di grassi, zuccheri, elettroliti, proteine e vitamine specifica per i prematuri. La piccola viene anche ventilata artificialmente e sottoposta a trasfusioni di sangue e diverse operazioni: tutti trattamenti molto invasivi.

Ma, a cinque mesi dalla nascita, E'Layah cresce ormai forte ed è arrivata a pensare ben 3,5 kg. E a gioire di questi progressi non è solo la madre Megan ma anche Eric, il padre della piccola. Per i due è finalmente arrivato il momento di portarla a casa. Sanno che la loro figlia è speciale e molto coraggiosa, basta guardarla tra le braccia della madre per poterne intuire la forza. Questa bimba prematura ha lasciato tutti senza parole: incredibile la voglia di vivere che aveva dentro quel corpo minuscolo. La storia di E'Layah infonde speranza e ci ricorda che la vita trova sempre un modo, anche nelle avversità.

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