La storia di un ragazzo sordo che sfida ogni pregiudizio per diventare pianista.

Questo ragazzo si chiama Davide Santacolomba, ha 27 anni, è siciliano e suona il pianoforte da quando era bambino. Fin qui non sembra esserci nulla di particolare eppure la storia di questo ragazzo è sorprendente. Davide, infatti, è affetto da una grave ipoacusia bilaterale neurosensoriale. In altre parole, è praticamente sordo. 

Aveva 8 anni quando viene sottoposto a controlli medici e di accertamento che confermano la sua problematica: Davide non è in grado di udire nessun suono acuto. Il suo udito a malapena percepisce, a volume molto basso, i suoni del registro grave… per il resto è totale sordità.  La diagnosi viene effettuata nell’ospedale Niguarda di Milano. Durante i giorni di pernottamento nel capoluogo lombardo, il piccolo Davide e la sua famiglia alloggiano presso un residence. La padrona possiede un pianoforte e ogni tanto lo suona per i suoi ospiti. Qui, per la prima volta, Davide incontra lo strumento che gli cambierà la vita. 

La signora esegue qualche canzone semplice. Fra Martino Campanaro e melodie di questo genere, realizzate in un registro medio, tali che il bimbo possa riuscire a sentire qualcosa. Da allora comincia ad appassionarsi alla musica anche se, per ovvie ragioni, quella sembra essere la strada in assoluto meno percorribile per lui. Ma Davide ha una precoce forza di volontà e anche uno spirito entusiasta. Inizia a studiare musica alle scuole medie e da lì a poco, dopo anni di rigoroso studio e grazie sopratutto all'aiuto della sua prima insegnante, Paola Sciotto, approda al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo. Ha 14 anni e supera l’esame di ammissione.  

Sono anni difficili. Il suo primo Maestro non è affatto clemente, lo scoraggia, lo demotiva, ritenendo che un ragazzo sordo non possa fare nessun tipo di carriera come musicista. “Ho dovuto fare uno studio e un lavoro pazzesco”, racconta Davide, “affidandomi interamente all'orecchio della mente per il tocco, all’espressività, al tatto. Il mio ‘orecchio mentale’ funziona così: attraverso la conoscenza del registro dei suoni gravi e medi posso ricostruire nella mia mente lo stesso tocco e carattere nel registro dei suoni acuti… così cerco di studiare dapprima i brani trasponendoli nel registro più grave per poi riportarli nel registro originale”. Lentamente, con uno sforzo superiore a tutti gli altri e affidandosi anche al suo senso tattile e alla sua emotività, Davide riesce a superare le avversità. Con coraggio e insistenza, anno dopo anno, affronta ogni esame fino traguardo del diploma accademico, conseguito con un voto di 10 e lode.  I risultati? Giudicate voi stessi…

Oggi la vita di questo ragazzo straordinario è sensibilmente migliorata grazie a un potente apparecchio acustico che, negli ultimi 2 anni, gli ha dato la possibilità di recuperare frequenze inesistenti al suo udito naturale, migliorando la sua comunicazione verbale e musicale, non costringendolo inoltre a leggere sempre il labiale per poter comunicare con gli altri. “Riesco ad apprezzare suoni del tutto nuovi come la bellezza nella complicità di un sussurro, un suono completamente nuovo per me”, dice Davide. 

Dopo un esame molto difficile, Davide è stato recentemente  ammesso al Master of Art in Music Pedagogy in pianoforte presso il prestigioso Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. “Ho messo sempre davanti il cuore: ho un grande desiderio di provare e di trasmettere agli altri le emozioni, la bellezza, la nobiltà, la purezza e tutte le sensazioni che la musica regala”, dice. La sua straordinaria caparbietà, il suo entusiasmo e forza, non possono lasciare indifferenti e sono una fonte di ispirazione per tutti. 

Facciamo un grande in bocca al lupo alla carriera di questo giovane artista! (Davide ci ha concesso anche del materiale fotografico per questo articolo, e lo ringraziamo personalmente). Storie come la sua sono di grande incoraggiamento.

 

 

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