Un esercito di donne ha terrorizzato un intero continente.

 

Siamo nel XIX secolo nell'Africa sub-sahariana nel regno del Dahomey (oggi Benin). Il re Behanzin è circondato da centinaia di donne a seni nudi e dallo sguardo fiero. L'esercito è composto da sole donne e si dice che siamo molto più feroci, violente e tenaci degli uomini.

 

Si tratta delle guardie personali del re, queste donna vivono con il sovrano. Come mai delle donne? Erano le uniche a poter frequentare il palazzo reale quando il sole era ormai sceso. Avevano tutte fatto voto di castità ed erano completamente devote al re. Non c'erano intercorsi sessuali. E fino a quando erano arruolate non potevano avere figli.

 

Spesso, si arruolavano volontariamente, ma a volte erano costrette a farlo...

 

Corrispondevano a un terzo della popolazione del regno del Dahomey, circa 6.000 donne.

 

L'addestramento era duro, imparavano a resistere al dolore e ad non avere pietà. Trascorrevano intere settimane da sole nella giungla, avendo a disposizione solo un machete. E le prove erano molto forti: che non riusciva a spingere dal dirupo un prigioniero, veniva rimandata a casa. 

 

In pochi mesi di addestramento, diventava delle guerriere molto dotate. Ed erano molto temute in tutto il continente africano. Erano donne che combattevano fino alla morte, la resa non era un'opzione per loro. 

 

Temute e rispettate da tutta la popolazione, erano considerate intoccabili.

Quando uscivano dal palazzo, erano precedute da una schiava che suonava un campanello per fare sapere alla popolazione che le guerriere erano per strada: tutti dovevano quindi o cambiare direzione o distogliere lo sguardo. 

 

Alcuni testimoni europei le descrivono come più forti degli uomini. L'inglese Richard Burton scriveva: "La muscolatura sviluppata e le loro dimensioni erano tali che le si poteva distinguere solo per la presenza dei seni".

Un soldato francese aveva descritto con orrore una battaglia durante la quale le donne aveva decapitato ed evirato degli uomini con il machete, e solo per portare queste parti del corpo a casa e poterle esporre come trofei. 

 

Queste donne godevano di uno status sociale speciale: non erano costrette ai lavori domestici, avevano uno stipendio e potevano migliorare la loro posizione nella società: si trattava quindi di un modo per potersi emancipare. 

Questo esercito è scomparso alla fine del XIX secolo, ma le loro battaglie sono ancora ben conosciute nella zona. Sono diventate una sorte di leggenda. Esistono anche dei dipinti che le ritraggono. 

 

In un'epoca storica in cui spesso i fatti di cronaca ci ricordano quanto la "naturale" superiorità fisica degli uomini possa essere pericolosa per le donne, il ricordo di queste donne-guerriero ci ricorda quanto sia importante continuare a "lottare" per i propri diritti. Ogni giorno ci sono piccole e grandi battaglie lungo questa lunga e tortuosa strada che si chiama emancipazione.

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