Ragazza australiana si suicida di 13 anni si suicida dopo 2 anni di abusi a scuola.

Il bullismo è un terribile ed inquietante fenomeno che non risparmia alcun angolo del pianeta. In quasi ogni scuola c'è un bambino che è stato preso di mira da altri compagni. E Crystal Bell non ha capito quanto fossero i gravi i problemi della figlia fino al giorno in cui la ragazza è morta. 

 

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Libby Bell, australiana, aveva solo 13 anni. Era un'eccellente nuotatrice e aveva completato con merito il programma di primo soccorso. Purtroppo, dietro il suo dolce viso si nascondeva una terribile realtà: la ragazza era vittima da tempo dei bulli in classe. 

E, alla fine, non aveva trovato altra soluzione se non quella di porre fine alla sua vita. Dopo 2 ann di abusi, Libby si è suicidata.

 

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La notizia aveva devastato tutti quelli che la conoscevano e in tanti si erano chiesti di chi fosse la colpa e se i responsabili potessero essere puniti dalla giustizia per quello che avevano fatto.

Lo scorso 5 settembre, la madre Crystal Bell ha pubblicato questo messaggio su Facebook:

“Ho provato per tanto tempo a cercare le parole, ma mi sento persa e vuota... Tu, Libby Bell, sei stata un gioia assoluta e un piacere per tutti questi brevi QUASI 14 anni! Anche se mi rifiuto di accettare la realtà, questo pomeriggio per me è stato devastante stare seduta dove hai esalato l'ultimo respiro 1 settimana fa, il periodo più lungo in tutta la tua vita che noi abbiamo trascorso senza vederti... perché non potevamo fare a meno della tua compagnia. Abbiamo cercato la tua attenzione e ti ringrazieremo sempre per la tua anima dolce. Avrò per sempre un vuoto nel mio cuore, che ti appartiene. Sei anche troppo perfetta per il Paradiso...".

E ha proseguito:

“Va oltre ogni comprensione pensare che ci sarebbe potuta essere una soluzione per porre fine alle pressioni su di te. Farei di tutto per tornare indietro e dare la mia vita per la tua. Quelli che si sono definiti tuoi amici e non hanno parlato, e quei bulli... Ti hanno ucciso e non smetterò di combattere per te fino a quando non saranno dietro le sbarre. Non riesco a dirti addio ecco perché chiudo con 'ci sentiamo presto ragazzina meravigliosa'".

Una madre non dovrebbe mai perdere una figlia per i tormenti che altri coetanei le infliggono. Dovremmo tutti impegnarci per porre fine a situazioni del genere. In Australia, il Governo sta cercando delle soluzioni e sta analizzando quale tipo di intervento possa essere efficace. Si sta vagliando anche la possibilità di varare una legge che punisca chi si rende colpevole di bullismo.

Nel frattempo, è necessario parlare con i ragazzi, devono sapere che la famiglia e l'ambiente che li circonda possono proteggerli. La solitudine e l'isolamento per chi è vittima di bullismo possono essere letali.

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