Coyote ferito a morte e tenuto in vita dai compagni di branco.

L'associazione americana Predator Defense ("Difesa dei predatori") si occupa di animali selvatici nello stato dell'Oregon. Dal momento che sono in tanti ad avere dei pregiudizi sui predatori, l'organizzazione è spesso impegnata in operazioni di soccorso. Animali come i coyote cadono di frequente in trappole mortali. Il capo dell'associazione Brooks Fahy ha ormai un'esperienza di anni sul campo. Ma quello a cui ha assistito con la sua squadra durante un gelido inverno ha lasciato tutti senza parole. 

Brooks aveva ricevuto una chiamata anonima e si era diretto verso la foresta. Aveva subito individuato un giovane coyote, la cui zampa era rimasta incastrata in una trappola. La situazione sembrava seria, la povera bestia doveva essere in quelle condizioni da almeno un paio di settimane. In genere questi animali soffrono per qualche giorno prima di morire "finalmente". Quando l'uomo si è avvicinato, ha notato che il coyote aveva lo sguardo basso, come a dire che sapeva bene quale destino gli fosse toccato in sorte. 

Youtube/NRDCflix 

Brooks si accorge che intorno al coyote ci sono alcune piccole pozzanghere dalle quali l'animale deve aver bevuto. Facendosi sempre più vicino, l'uomo scopre che poco distante c'è un ramo consunto, che la povera bestia deve aver usato per allentare la tensione causata dal dolore. In realtà, Brooks nota anche un altro dettaglio: tutto intorno all'animale ci sono dei resti. Molto probabilmente la sua compagna deve avergli portato del cibo in quelle settimane, ecco perché l'animale è ancora vivo. E deve anche averlo protetto dagli altri predatori. "È stato davvero straziante. Una scena che ricorderò per molto tempo", racconta Brooks.

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Con pazienza e cautela riescono finalmente a liberarlo e a valutare l'entità della ferita. Il coyote sembra avere un paio di anni, ed è in salute, se si escludono le condizioni della zampa: praticamente maciullata dalla trappola. Le ossa sporgono dalla pelle. Una volta trasportato nel loro ricovero, gli uomini si sono resi conto che non c'è poi tanto da fare.

Youtube/NRDCflix

La zampa è quasi completamente recisa e gli attivisti possono solo immaginare il dolore del povero animale. Decidono quindi di intervenire, per porre fine alle sofferenze del coyote. La situazione è senza speranza. Con un peso sul cuore, la squadra lo "addormenta", ma nessuno può trattenere le lacrime.

Youtube/NRDCflix

Anche se gli eventi che vi abbiamo raccontato risalgono al 1992, Brooks non ha scordato la sorte di questo povero coyote. E sono storie come questa che motivano il suo lavoro ogni giorno. Nel video riportato di seguito (in lingua inglese) potete sentire il suo racconto di quanto accaduto:

Ancora oggi queste trappole feriscono e uccidono cani, coyote e altri animali selvatici. Brooks dice che ci sono ancora molti pregiudizi, soprattutto sui coyote, anche se "non rappresentano un reale pericolo per gli esseri umani". 

Per la squadra di "Predator Defense" il lavoro non è ancora concluso. E quando Brooks si sente demotivato, il suo pensiero va al coyote e al suo branco che non lo ha abbandonato. Il suo scopo è quello di prevenire altre storie simili. 

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