Genitori perdono figlia e usano strano metodo per affrontare il dolore

Charlotte e Attila Szakacs si sono sposati nel 2015 e non hanno dovuto attendere molto prima di sapere che sarebbero diventati genitori. Era l'aprile del 2016 e Charlotte stava per compiere 21 anni.

YouTube/Inside Edition

La coppia era al settimo cielo, fino a quando, alla 20esima settimana...

Un'ecografia aveva rivelato che il feto - una femmina - non avrebbe sviluppato il cervello a causa di una malattia, che avrebbe comportato anche malformazioni molto gravi. I due erano devastati dalla diagnosi. 

I medici avevano spiegato loro che la bambina aveva un difetto genetico dovuto a due cromosomi. Charlotte doveva sottoporsi a controllo ogni due settimane per monitorare la situazione. Alla 37esima settimana le condizioni erano ulteriormente peggiorate, c'era bisogno di un intervento.

L'afflusso di sangue alla placenta era diminuito pericolosamente, così il 13 dicembre, in seguito a un parto cesareo, è nata Evlyn che è stata attaccata a un respiratore artificiale. Da quel momento sono passate ben sette ore prima che Charlotte potesse vederla. Ha poi potuto tenerla tra le braccia solo tre giorni dopo.

"Non poterla stringere per così tanto tempo è stato difficile. Potevo tenerla solo se le infermiere la prendevano e me la mettevano in grembo, non mi sentivo una mamma", ricorda la donna.

Il cervello di Evlyn non si era sviluppato, proprio come si temeva. Le vie respiratorie non le permettevano di ossigenare il corpo autonomamente, non era quindi possibile intervenire sul cuore per salvarle la vita. Anche se era sopravvissuta fino a quel momento, i medici avevano spiegato ai genitori che avrebbe avuto problemi di vista, udito, nel parlare, e ritardi psichici e fisici. Ma la coppia non era pronta a lasciarla andare.

Charlotte ricorda così il momento: "Appena nata, i medici ci avevano detto che sarebbe stato meglio trasferirla in un reparto per malati terminali, ma noi non eravamo pronti, ci sembrava assurdo che ci chiedessero una cosa del genere".

Nelle settimane successive, però, la situazione era peggiorata, i genitori quindi sapevano di doverla lasciare andare, altrimenti avrebbero continuato a vederla attaccata alle macchine e in grande sofferenza

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Naturalmente, non è stata una decisione semplice, ma il 10 gennaio di quest'anno la bambina è stata trasferita nel reparto per malati terminali. "Non l'ho mai vista così serena. L'abbiamo tenuta in braccio e coccolata per circa un'ora, prima che staccassero il respiratore".

Solo qualche istante dopo, a 4 settimane dalla nascita, Evlyn è morta senza mai aver neanche fatto un respiro autonomamente.

Ed è a questo punto che la storia ha preso una storia strana: i genitori avevano la possibilità di trascorrere del tempo con la figlia morta, perché si preparassero alla separazione definitiva.

Grazie a una culla speciale con dell'aria condizionata, i piccoli defunti possono essere tenuti dai genitori, il tempo sufficiente per poter dare loro l'ultimo saluto.

In questo modo, Charlotte e Attila sono riusciti a trascorrere altri 12 giorni con la figlia e a portarla poi in casa per quattro giorni prima della sepoltura. Hanno anche portato il corpo al parco... 

In questo video (in lingua inglese) è stata ricostruita la dolorosa storia di questa giovane famiglia:

Consapevole che questo metodo non sia adatto a tutti i genitori in lutto, Charlotte adesso vuole che circolino maggiori informazioni su questa possibilità. Per la donna e il marito ha fatto la differenza.

Fonte:

dailymail

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