La storia incredibile di Boris, il medico senza tetto

Quest’uomo si chiama Boris ed è nato in Russia il 16 novembre del 1956. 

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Da giovane frequentò l’Università di medicina, e, poiché era uno studente modello,  in poco tempo diventò primario del dipartimento di pneumologia presso un ospedale di Mosca. Lavorò come medico per 13 anni, poi, quando Gorbačëv salì al potere, la situazione politica ed economica della Russia cambiò radicalmente. Le istituzioni avevano sempre meno soldi per pagare gli stipendi e Boris, anche per paura di essere arruolato nell’esercito, prese la drastica decisione di cambiare vita e abbandonare il suo paese. Era il 1996. 

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Con circa 4 mila dollari in tasca, precedentemente risparmiati, Boris arriva a Venezia. Non parla una sola parola di italiano e, per impararlo, si compra un libro: il Maestro e Margherita, il classico di Michail Bulgakov che conosce a memoria in russo. Su questo testo inizia ad esercitare la lingua. Ma i soldi ben presto finiscono e senza contatti su cui fare affidamento, la vita, si fa complicata e difficile. Senza tetto, Boris cambia innumerevoli città e mestieri: fa il pescatore, il fabbro, il badante, il fungaiolo, il raccoglitore di lumache. 

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“Tuttavia, me la sono sempre cavata”, dice Boris, un uomo che d’altra parte ha una tempra ostinata e forte, essendo stato anche uno sportivo di un certo livello quando ancora viveva in Mosca. Cinque anni fa, dopo tante peregrinazioni e cambiamenti, Boris approda poi ad un mestiere che in poco tempo lo rende celebre in tutta Viareggio: lo chiamano “l’uomo delle bolle”. 

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Con 20 litri di preparato e grossi bastoni, Boris diventa un punto di riferimento per i bambini, che intrattiene creando gigantesche bolle di sapone. Con la sua presenza affascinante, girando di strada in strada, Boris crea attorno a sé un’atmosfera magica. Tutti gli si affollano intorno per vedere questo anziano signore, simile a un marinaio, creare bolle gigantesche...

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Purtroppo però, solo qualche giorno fa, Boris è stato vittima di un violento attacco da parte di un dipendente di un famoso negozio sul corso principale di Viareggio. Un'aggressività incivile e immotivata che è stata però prontamente ripresa in un video. Postato su Facebook, questo video è diventato subito virale, con migliaia di visualizzazioni, non solo in Italia. 

Eccolo:

La reazione dei cittadini non si è fatta attendere. Un gigantesco movimento di solidarietà si è scatenato a difesa di Boris, al punto che è stato organizzato anche un evento Facebook che ha contato migliaia di adesioni. Le persone si sono riversate in strada, per fare bolle di sapone e dimostrare la loro vicinanza a chi rappresenta per molti un simbolo. Un uomo, Boris, che ha potuto in generale contare sullo spirito di accoglienza e sull'ospitalità del nostro Paese e che da tempo sogna di tornare al suo precedente mestiere. Vuole aiutare e curare le persone, perché, dice, non c’è niente di più bello che regalare un sorriso alla gente che soffre. "Ho imparato che la vita può essere come una bolla di sapone: è bellissima… ma prima o poi scoppia”. 

Facebook Elena Bresciani

Noi auguriamo tutto il meglio a quest'uomo, che aiuta a sognare i piccoli ma anche gli adulti. La sua vicenda ci ricorda come i valori della solidarietà e dell’accoglienza siano fondamentali e come sia importante difenderli e non lasciarli evaporare, come una bolla di sapone…

 

 

 

 

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