Un estraneo l'accusa di abuso, lei si prende la rivincita su FB.

Anche i bambini hanno un loro senso dello stile, e spesso scelgono cose che gli adulti non approvano. Nel caso di questo bimbo di 3 anni, sua madre - Jen Anderson Shattuck - vuole che il piccolo sviluppi uno stile personale liberamente. Ma quando uno sconosciuto ha accusato la donna di abuso sul bambino, per via dell'abbigliamento del piccolo, lei ha difeso la sua famiglia su Facebook così: 

"A mio figlio di 3 anni e mezzo piace giocare con i camion. Piace fare i puzzle. Piace mangiare le prugne. E, infine, piace indossare luccicanti tutù. Se gli chiedete il perché, vi dirà che indossare un tutù lo fa sentire bellissimo e coraggioso. Se glielo chiedete, vi dirà che non ci sono regole per quello che i bambini e le bambine devono indossare. 

Mio figlio ha indossato un tutù in chiesa. Ha indossato un tutù nel negozio di alimentari. Ha indossato un tutù sul treno e al parco giochi. Da parte nostra non è mai stato un problema. Ci sono state fatte delle domande piuttosto precise, a cui abbiamo risposto. È stato a posto così. O meglio: ERA a posto così, fino a ieri. 

Ieri, mentre ci dirigevamo verso il parco, uno sconosciuto ci ha avvicinato e ha chiesto perché mio figlio stesse indossando una gonna. Noi non lo conoscevamo, ma sembrava che al contrario lui ci avesse osservato per un po'. 

"Sono solo curioso", ha continuato l'uomo, "Perché continui a fare tutto questo a tuo figlio?"

Non era veramente curioso. Non voleva davvero delle risposte. Voleva solo sottolineare che quello che mio figlio stava facendo - o meglio, quello che io gli stavo permettendo - era sbagliato. 

"Non dovrebbe farti tutto questo", ha detto. Si è rivolto direttamente a mio figlio. "Sei un bambino. E lei è una cattiva madre. Questo è un abuso di minore".

Ci ha fatto delle foto, senza chiederci il permesso; e mi ha minacciato. "Ora tutti sapranno", ha detto. "Vedrai". 

A quel punto ho chiamato la polizia. Gli agenti sono arrivati, hanno scritto il loro verbale, e si sono complimentati per la gonna. Penso che da questo momento in poi mio figlio non si senta al sicuro: "Quell'uomo sta tornando? L'uomo cattivo? Tornerà e continuerà a dire cose cattive sulla mia gonna? Ci farà di nuovo delle foto?"

Non posso dire davvero se ritornerà. Ma posso dire questo: non mi sentirò intimidita. Non mi sentirò vulnerabile e non avrò paura. Non lascerò che dei perfetti sconosciuti dicano a mio figlio cosa può indossare e cosa no.

Il mondo può anche non amare mio figlio per quello che è, ma io sì. Sono su questa terra perché lui non dubiti mai di questo. 

Griderò al mondo l'amore per mio figlio. 

Difenderò, gridando, il suo diritto a camminare per la strada in pace, indossando tutto quello che vuole.

Gli mostrerò in tutti i modi che persona di valore è, avrò fiducia di quello che decide per sé stesso, e appoggerò le sue scelte - non importa cosa dicano gli altri, non importa chi cerca di fermarlo o quanto spesso. 

La nostra famiglia ha un motto. Il motto è questo: 

Siamo persone amorevoli.
Siamo persone gentili. 
Siamo determinati e tenaci.
Siamo belli dentro e fuori, siamo coraggiosi. 
Sappiamo chi siamo. Non saranno certo degli sconosciuti a cambiare chi siamo. Il mondo non cambierà il nostro modo di essere - noi cambieremo il mondo".

Questa mamma si è comportata coraggiosamente nei confronti di uno sconosciuto che l'ha malamente trattata. Ci auguriamo che questo bimbo possa continuare a esprimersi senza paura di quello che gli sconosciuti pensano. 

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