La vera storia dietro il film “L’esorcismo di Emily Rose”.

ATTENZIONE: il seguente articolo contiene immagini che alcuni lettori potrebbero trovare disturbanti.

Gli amanti del genere ricorderanno senza dubbio il film uscito nelle sale qualche anno fa con il titolo di "L'esorcismo di Emily Rose". Narrava la tragica storia di una giovane donna che si credeva fosse posseduta dai demoni. Una di quelle pellicole che fanno saltare sulla sedia, ma quello che in molti non conoscono è il segreto dietro il film...

 

La pellicola è basata su una storia vera e la cosa più terrificante è che ci sono dettagli decisamente più terribili nella realtà dei fatti che in quello che è stato raccontato sul grande schermo.

La vera Emily Rose si chiamava Anna Elisabeth Michel, soprannominata "Anneliese". Era nata nel 1952 a Leiblfing, un piccolo villaggio tedesco della Baviera. I genitori Josef e Anna erano dei cattolici osservanti e avevano cresciuto la figlia come un'ardente fedele.

Anneliese era una bimba molto fragile e si ammalava spesso. Crescendo era diventata una ragazza seria e quieta, che frequentava la chiesa più volte a settimana insieme ai suoi genitori e le tre sorelle minori. 

A 16 anni le era stata diagnosticata l'epilessia. Poco dopo aveva contratto la polmonite e la tubercolosi, ed era stata costretta a rimanere in un sanatorio per circa sei mesi. Rientrata a casa, aveva dovuto ripetere l'anno scolastico, il che le aveva fatto perdere i contatti con gli amici di sempre.

I genitori ovviamente non le permettevano di frequentare i ragazzi né, tantomeno, di ricevere in casa visite di ragazze della sua età. Anneliese non poteva ballare o uscire come le altre adolescenti. L'isolamento presto l'aveva portata a soffrire di depressione.

Mentre studiava molto duramente per gli esami delle superiori aveva iniziato ad avere delle allucinazioni uditive. Anneliese sentiva dei colpi venire dalle pareti della sua camera e diceva di aver sentito persino delle voci dall'inferno che le parlavano. 

Quando la ragazza si era trasferita a Würzburg per frequentare l'università, si era rivolta alla clinica della zona per curare la propria depressione. Durante una visita era stato riscontrato un danno al cervello, probabile causa dell'epilessia.

Quando ha iniziato ad avere una forte avversione verso gli oggetti religiosi, i genitori e gli altri adulti intorno a lei, hanno iniziato ad avere il sospetto che Anneliese fosse posseduta da spiriti malvagi e che in realtà non fosse malata. Ne erano così sicuri da aver finito per convincere anche la ragazza.

Nell'estate del 1975, le era stato praticato un esorcismo. Ma quando Padre Ernst Alt aveva iniziato con le preghiere, la ragazza gli aveva strappato il rosario. A quel punto Anneliese era così malata e debole che aveva dovuto lasciare l'università e fare ritorno nella casa dei genitori. Quando Padre Alt aveva proposto che fosse ricoverata in una clinica, sia la ragazza che i genitori avevano rifiutato l'idea.

Padre Alt aveva continuato a occuparsi della situazione, insieme ad Arnold Renz, e alla fine di Giugno 1976 avevano praticato sulla ragazza ben 67 esorcismi.

Durante gli esorcismi, Anneliese urlava, parlava in lingue diverse, abbaiava come un cane, si rifiutava di mangiare e beveva la propria urina. I preti credevano che fosse posseduta allo stesso tempo da Lucifero, Caino, Giuda, Nerone e Hitler.

Nel tentativo di "purificarsi", Anneliese aveva smesso di mangiare, rimaneva in ginocchio per ore e batteva la testa contro il pavimento. In questo modo si feriva pesantemente, tanto che a un certo punto pensava di avere le stigmate come Gesù a mani e piedi. La famiglia non credeva ci fosse altra soluzione se non quella di legarla al letto.

Alla fine, il 1° Luglio del 1976, Anneliese muore in situazioni tragiche, per sfinimento e denutrizione. All'epoca pesava appena 30 kg, aveva una forma grave di polmonite e il corpo era coperto di tagli e lividi. Aveva solo 24 anni.

I genitori della ragazza e i preti che le avevano praticato gli esorcismi erano stati portati in tribunale con l'accusa di negligenza che ne avrebbe causato la morte. Il caso è conosciuto con il nome di "Il processo per esorcismo di Aschaffenburger" ed è diventato famoso in tutto il mondo. Durante le udienze, la difesa ha continuato a sostenere che Anneliese fosse posseduta da un demone e che le credenze religiose giustificassero il comportamento tenuto.

Ma i giudici non si erano detti d'accordo. Nonostante il giudizio, le pene per i preti e i genitori della ragazza furono piuttosto leggere, considerando la perdita della figlia, una punizione sufficiente per i coniugi.

Dopo la morte di Anneliese, la Chiesa Cattolica cominciò a rivedere la politica sugli esorcismi. Una delle nuove regole prevedeva che il trattamento fosse interrotto, nel caso la persona in questione avesse seri problemi di salute.

Quando "L'esorcismo di Emily Rose" è uscito nelle sale per la prima volta, nel 2005, è stato chiesto un commento alla madre di Anneliese sui tragici fatti del 1976. La donna aveva detto di non essersi pentita e che Dio aveva ordinato loro di liberare la figlia dai demoni che la possedevano.

Gli aiuti per Anneliese sono arrivati troppo tardi; la sua condizione mentale e fisica è stata messa in secondo piano, rispetto a quelle che erano le credenze religiose dei genitori e della comunità intorno a loro. Una storia davvero da brividi. 

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