Foto di bambini innocenti? Una mamma allarma per la protezione dati.

È una di quelle umide giornate estive: in una piscina pubblica all'aperto, una mamma scatta con il suo smartphone una foto della figlia. La vuole pubblicare su Facebook, per aderire a "La sfida delle mamme", all'interno della quale donne orgogliose condividono foto dei loro figli. La madre ha accettato la sfida e ha pubblicato la foto delle figlia in costume da bagno. Quello che è successo in seguito si sarebbe potuto evitare, se solo questa donna avesse ascoltato quello che, ormai da tempo, si sa.

Per questa mamma l'avviso è arrivato troppo tardi: la polizia ha trovato la foto della figlia su un sito pornografico dove vengono pubblicate foto di bambini. Esistono, infatti, persone che navigano i social network alla ricerca di immagini di minori. In questo caso la madre ha reso semplice il loro compito, dal momento che aveva condiviso la foto della figlia su Facebook, rendendola così accessibile a chiunque. Adesso "La sfida delle mamme" è diventata un buon esempio per aprire il dibattito sulla privacy dei minori in Rete.

La polizia di tutto il mondo chiede caldamente  ai genitori di non pubblicare foto dei figli sui social network. Le ragioni sono tante, di seguito ve ne presentiamo 4: 

1. Le foto dei bambini arrivano direttamente nelle mani di maniaci e molestatori. Chiunque può usarle e risalire anche a dati personali sul bambino e la famiglia (come il luogo in cui vivono). 
2. Le foto dei bambini sono un pessimo esempio di tutela della privacy, pubblicandole i genitori acconsentono al fatto che siano disponibili in Rete.
3. Le foto dei bambini semplificano il lavoro a chiunque voglia falsificare la propria identità, per poi approcciare altri bambini o adolescenti in Rete.
4. Le foto dei bambini possono scatenare episodi di bullismo: ovviamente i genitori pensano che si tratti di immagini adorabili; ma, una volta diventati adolescenti, queste foto possono essere usate contro di loro all'interno del gruppo dei pari.

In molti Paese si sta discutendo la possibilità di inasprire la legge sulla protezione dei dati quando si tratti di minori. In Francia, per esempio, pubblicare la foto di qualcuno senza il consenso viene punito con una multa di 45.000€ oppure con un anno di prigione. Siamo in presenza di una regolamentazione molto severa e che può essere applicata anche retrospettivamente. Questo significa che, anche una volta cresciuti, i figli potrebbero riaversi sui genitori per la pubblicazione non autorizzata di foto. Anche Facebook vuole fare un passo in questa direzione, aumentando la consapevolezza sui rischi che si corrono pubblicando un certo tipo di foto.

Silly Girls

Il problema della protezione dei dati è al centro del dibattito ormai da tempo e non solo per quanto riguarda le foto dei bambini. Anche per quanto riguarda le identità falsificate: le informazioni disponibili online ormai sono tantissime. Suggerimenti su come proteggere i propri dati personali su Facebook si possono trovare qui e nelle impostazioni. Potrete così sapere a chi è visibile il vostro profilo e cosa la gente possa vedere di quello che pubblicate.

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